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venerdì 20 aprile 2012

Scala, Pisapia: "Sia aperta alla città"

Autonomia al teatro alla Scala

Proprio il giorno della presentazione della stagione 2012-2013 tiene banco il futuro del teatro alla Scala. Proprio qualche giorno dopo la notizia dell'autonomia del teatro, il sindaco Pisapia afferma che "il rischio di privatizzazione è ora inesistente. C'è una verifica del pubblico sul bilancio, c'è una presenza pubblica nel cda. In un momento di crisi, questa sinergia tra pubblico e privato sarà fondamentale per rilanciare la Scala a livello internazionale. L'autonomia non è una privatizzazione". Pisapia cerca anche di smorzare le polemiche sulle proteste dei lavoratori del teatro: "Una sola sigla sindacale ha parlato e ha fatto rilievi sulla legge sull'autonomia e non sull'autonomia della Scala".
E Stephane Lissner, il sovrintendente, ribadisce che con l'autonomia il Fus (fondo unico per lo spettacolo) sarà come minimo del 14,65%, a fronte di cifre finora oscillanti. Una garanzia che per tre anni l'apporto di denaro sia stabile, insomma. Ma anche non dover "subire decisioni che non reputavamo necessarie".



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giovedì 19 aprile 2012

Cagliari, via Gennaro Di Benedetto dal Lirico

CAGLIARI - 17 APRILE 2012 - E' finita l'avventura a Cagliari di Gennaro Di Benedetto (foto) alla guida del Teatro Lirico, contraddistinta da numerose polemiche sulla sua gestione. Lo ha deciso il Consiglio di amministrazione nella tarda serata di ieri, che al suo posto ha poi scelto, per tre mesi, uno dei componenti dello stesso Cda, Oscar Serci. Una soluzione provvisoria, in attesa della nomina del nuovo sovrintendente.
Serci ha rifiutato l'offerta di un compenso per l'incarico. Una decisione presa, secondo quanto riferito ai colleghi del Cda, per non appesantire i conti del Teatro Lirico. Serci sarà affiancato da un consulente artistico che il Cda nominerà forse già nella prossima riunione. Di Benedetto, ex sovrintendente del Carlo Felice di Genova, era arrivato a Cagliari nel marzo del 2010 dopo l'uscita di scena di Maurizio Pietrantonio, per anni alla guida del Lirico di Cagliari.

mercoledì 18 aprile 2012

SCALA: CGIL, QUESTA NON E' AUTONOMIA

(ANSA) - MILANO, 17 APR - La Cgil è "favorevole all' autonomia della Scala sul modello dei grandi teatri europei" però non accetta "il modello previsto dalla legge cento che non è una vera autonomia". A spiegarlo è Giancarlo Albori convinto che la forma gestionale concessa al teatro milanese oggi "leda le preorogative negoziali". "Non c'é stato nessun confronto pubblico, istituzionale - ha aggiunto -. Le organizzazioni sindacali, anche se era previsto, non sono state consultate. Noi siamo contro la privatizzazione del teatro che sarebbe un esproprio nei confronti della città e una lesione ai lavoratori. Riaffermiamo la necessità di un contratto di lavoro nazionale". Una delle novità per la Scala è che potrà avere dei propri contratti di lavoro, ed è questo uno degli elementi che vede il sindacato più contrario. (ANSA).

martedì 17 aprile 2012

SCALA: MICELI (SLC CGIL), PIU’ CHE AUTONOMIA SI VA VERSO PRIVATIZZAZIONE

DICHIARAZIONE DI EMILIO MICELI
SEGRETARIO GENERALE SLC CGIL


Il Ministro Ornaghi ha sottoscritto il decreto che conferisce forma organizzativa speciale alla Scala di Milano senza consultare nessuno, senza incontrare il sindacato confederale per ascoltarne i giudizi e le proposte. È stato presente, nella giornata di ieri, al convegno della Cgil a Milano sulla produzione culturale dove, di fronte ad un parterre estremamente qualificato, ha preferito tacere. Tutto ciò è sconcertante e dimostra una volta di più come l’orientamento generale di questo governo sia quello di preferire la mediazione con le lobbies al confronto con le organizzazioni sindacali.
Contrasteremo questa deriva anche perché la decisione del governo, che non istituisce un fondo speciale e non cerca di scoraggiare la frantumazione contrattuale, obiettivi che per noi sono essenziali per dare senso all’autonomia delle fondazioni, più che esaltare la forza e la rappresentatività della Scala è un ulteriore segnale di disimpegno e di distacco del sistema pubblico dalle fondazioni lirico sinfoniche. È un segnale che va in direzione della privatizzazione e per questi motivi lo contrasteremo.

Lissner, la Scala vicina a privatizzazione. Solo 37,5% da fondi pubblici

MILANO - 16 APRILE 2012 - "Ancora un passo e ci avviciniamo pericolosamente alla privatizzazione": il sovrintendente della Scala di Milano, Stephane Lissner (foto), così ha spiegato la situazione del teatro milanese a un convegno della Cgil sullo spettacolo. Nel 1998, ha ricordato, il 61% del bilancio della Scala arrivava da fondi pubblici, nel 2011 la percentuale è scesa al 47% e quest'anno non supera il 37,5%. Non è la prima volta che Lissner affronta l'argomento.
A febbraio, parlando delle difficoltà di bilancio, aveva sottolineato la mancanza di fondi pubblici. E oggi ha ribadito che "il contributo dello Stato, della Provincia, del Comune di Milano e della Regione rappresenta il 37,5%. Questa è la realtà di oggi. In Europa la struttura meno sovvenzionata ha il 50% di contributi pubblici".

venerdì 13 aprile 2012

Cultura: a Milano convegno Cgil su settore

MILANO - 13 APRILE 2012 - Produzione culturale e spettacoli dal vivo quali coordinate? è il titolo del convegno nazionale promosso dalla Cgil-Slc e dalla Camera del lavoro metropolitana di Milano in programma nel capoluogo lombardo lunedì 16 aprile, dalle ore 10.00 e fino alle ore16.00, presso il Piccolo Teatro Studio Expo. Sarà presente ai lavori Lorenzo Ornaghi (foto), ministro per i Beni e le Attività Culturali.
Tra gli interventi già in programma, quelli di Stefano Boeri, assessore Cultura del Comune di Milano; Emilia De Biasi, VII Commissione Cultura Camera dei Deputati; Sergio Escobar, presidente PLATEA e direttore Piccolo Teatro di Milano-Teatro d'Europa; Francesco Girondini, presidente ANFOLS; Fiorenzo Grassi, direttore Organizzativo Teatro Elfo Puccini; Stéphane Lissner, sovrintendente Teatro alla Scala; Stefano Lo Surdo, segretario generale AGIS Lombardia;Andrea Ranieri, delegato ANCI Cultura e Beni Culturali;  Maurizio Roi, vice presidente nazionale AGIS; Andrée Ruth Shammah, direttore Teatro Franco Parenti; Riccardo Tozzi, presidente nazionale ANICA e Vincenzo Vita, VII Commissione Cultura Senato.

giovedì 5 aprile 2012

Decreto legge Art.18


Crisi Maggio musicale fiorentino

ROMA - 4 APRILE 2012 - "Sicuramente non ce la faremo ad aprire con l'opera il nuovo teatro del Maggio musicale fiorentino entro novembre 2012", come inizialmente previsto. Lo ha detto stamani il direttore principale dell'Orchestra del Maggio, Zubin Mehta , parlando con i cronisti a margine della presentazione della 75/a edizione del festival del Maggio musicale fiorentino.
Nello scorso dicembre il primo lotto del nuovo teatro era stato inaugurato con un concerto diretto dallo stesso Mehta, alla presenza del ministro dell'Istruzione Francesco Profumo. Ma, per poter allestire opere nella struttura "ancora manca la fossa, manca la macchina da palcoscenico - ha spiegato Mehta - di tutto questo non c'é niente e non sappiamo nemmeno quando si comincerà a realizzarlo. Da Roma non abbiamo informazioni; e la maggior parte dei soldi che servono per completare il teatro devono arrivare da Roma", ha concluso. Per arrivare a concretizzare questo obiettivo, come è stato spiegato in più occasioni, servono ancora dagli 80 ai 100 milioni di euro.

mercoledì 4 aprile 2012

Risposta al Sign. Dentoni

Milano, 4 aprile 2012

Al segretario territoriale UILCOM
Sig. Domenico Dentoni

Lo sciopero indetto dalla Segreteria e RSA SLC-CGIL e confermato dall’Assemblea dei lavoratori, è conseguenza dell’attacco al mondo del lavoro da parte del Governo Monti, e in risposta alle accuse di negligenza mosse dalla Direzione Generale del Teatro nei confronti dei lavoratori.
In passato, prima del 1966, il licenziamento è ad nutum, senza motivazione; successivamente la legge 604 prevede in caso di licenziamento che il Giudice del lavoro opti tra il reintegro o l’indennizzo ( in quei pochi anni di applicazione la legge non sortisce nessun effetto).
Nel 1970 l’emanazione della Legge 300/70 (STATUTO DEI LAVORATORI) introduce nel lavoro norme di giustizia sociale e, tra queste, l’Art.18 è da considerarsi una conquista indisponibile; un PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA, frutto di una dura stagione di lotte intrapresa dai nostri padri, che si allinea ai dettami della Costituzione (art. art.1 e 4) e che bilancia il potere del datore di lavoro con i diritti del lavoratore.
Pertanto noi diciamo che l’art. 18 non deve essere limitato, modificato o “modernizzato”, semmai diffuso e esteso a chi ne è sprovvisto così com’è.
È in corso una battaglia ideologica portata avanti da un gruppo di “professori” tecnocrati che smantella i diritti dei lavoratori a favore del capitale economico-finanziario. Un Governo imposto nei fatti da FMI e BCE, che dopo aver innalzato l’età pensionabile, seguendo le indicazioni contenute nella lettera del 5 agosto 2011 di Draghi e Trichet, vuole raggiungere anche l’obiettivo della cosiddetta flessibilità in uscita.
Dunque se i lavoratori della Scala hanno deciso di scioperare è perché sono convinti che Monti sia poco equo ma certamente rigoroso verso i soliti noti.
Inoltre a surriscaldare gli animi è arrivata anche la lettera del Direttore Generale del Teatro che ha fatto incazzare tutti i lavoratori di palcoscenico, e che va letta semplicemente come una risposta alle reiterate e inevase richieste di incontri sul tema sicurezza, nella sua totalità, della sola delegazione CGIL.
E la risposta dei lavoratori inequivocabilmente non poteva che essere l'astensione dal lavoro. E comunque scioperare, quando e come, lo decidono i lavoratori.
Come hanno deciso marcatamente i metalmeccanici della uil, infischiandosene della propria Segretaria Nazionale.
Non solo siamo dispiaciuti per le dichiarazioni a mezzo stampa da parte del Sig. Dentoni e ribadite nei suoi comunicati, ma ancora di più ci lascia basiti il suo silenzio sugli attacchi ai Laboratori Ansaldo, giunti da più parti, perché almeno in quel caso avrebbe potuto far valere la propria rappresentatività.
Secondo noi, invece, pericolosi sono coloro che inseguono la “chimera” autonomia, propinata dai piani alti, considerandola la panacea di tutti i mali; un progetto tutt’ora insondabile in quanto sigillato all’interno dei cassetti del potere.
Si sa, le illusioni sono il sale della propaganda!
E infine non accettiamo lezioni di sindacato da parte di chi, per sopravvivenza, continua a sottrarsi al confronto su un nuovo possibile modello di rappresentanza (R.S.U.) come previsto dal CCNL.
RSA Slc-CGIL SCALA

Convegno Camera del Lavoro Metropolitana di Milano


martedì 3 aprile 2012

Esuberi Maggio musicale fiorentino

FIRENZE - 30 MARZO 2012 - Sono 70 gli esuberi previsti, per il 2012, dalla direzione del Maggio musicale fiorentino: e' quanto si apprende dai sindacati del Teatro che hanno ricevuto la lettera che apre formalmente lo stato di crisi. Nei giorni scorsi si era parlato invece di 50 esuberi. I 70 esodi previsti sono stati individuati nel settore tecnico-amministrativo, nel corpo di ballo e tra i maestri collaboratori. ''E' un dato numerico traumatico - affermano alcuni rappresentanti della Cgil del Teatro -. Inizia una trattativa non semplice: qualsiasi ipotesi di accordo dovra' avvenire sulla base della volontarieta' e con incentivi all'esodo''.
L'obiettivo indicato dalla direzione per raggiungere il pareggio di bilancio e' il recupero di 4 milioni: 2 mln con gli esodi e 2 mln con risparmi sul costo del lavoro. ''Ma considerando un costo medio annuo di ogni dipendente di 52-53 mila euro - osservano gli esponenti della Cgil - gia' con i 70 esodi si superano i 3,5 milioni''.
Assieme all'apertura dello stato di crisi, poi, va avanti il tavolo tra direzione e sindacati per la definizione sia della parte economica sia normativa del nuovo contratto integrativo: due 'percorsi' che per le organizzazioni sindacali ''devono procedere insieme''. Inoltre, sempre a quanto si apprende, Cgil, Cisl, Uil e Fials stanno lavorando ad una proposta unitaria da presentare alla Fondazione del Maggio, con la quale si ipotizza di intervenire sul capitolo del personale, compreso quello dirigenziale, e sulla flessibilita' e organizzazione del lavoro.